Tuesday 8 July 2014

Di chi è la colpa?

Di chi è la colpa? Cos'è la colpa?
La colpa ci ossessiona un po' e ci sembra importante. Allora dobbiamo sempre cercare il colpevole.

La colpa è la Colpa (con la lettera maiuscola). La colpa è di qualcuno ed è una condanna. Nel momento della rabbia siamo pronti a attribuirla a piene mani.
Poi però la rabbia ci passa, e quando siamo calmi ci sembra che tutto questo insistere sulle colpe altrui sia un po' male. Si apre una contraddizione, e per non essere troppo duri cerchiamo di capire e ci accontentiamo di ogni scusa per dire che poi, in fondo in fondo, quella che avevamo frettolosamente attribuito non era mica Colpa davvero.
Il cattivo esempio, il determinismo sociale o genetico, quello che abbiamo passato da bambini, il fatto che "lo fanno tutti", l'ignoranza, la natura umana... tutto è buono per togliere la Colpa. Io sono il primo, naturalmente...

Però poi restiamo senza niente, ed in particolare senza strumenti per capire e modificare la realtà.  Chi non ha delle ottime ragioni per giustificare quello che ha fatto o ha omesso di fare? Se spesso scopriamo che la colpa non c'è più, se scopriamo che i nostri errori sono determinati da qualcosa fuori di noi e quindi non sono "colpa nostra", se giustifichiamo la nostra cattiveria, la nostra pigrizia, la nostra deconcentrazione, la stanchezza, la demotivazione, l'egoismo, l'avidità e la vigliaccheria, tutto si giustifica e tutto va bene. Anche a me.

Dio, con cui si suppone che faremo i conti alla fine del gioco, si accontenta del concetto di Colpa perché Dio valuta "sommativamente" gli esseri umani. Il suo problema (come quello di alcuni professori...) è di "promuovere o bocciare", di dividere i buoni dai cattivi. Vista la posta in gioco, diciamolo pure, se è un po' di manica larga va bene così. Anzi è meglio.

Io sostengo che la Colpa ed i Colpevoli non esistono, così come i Cattivi, i Buoni, i Malvagi, i Santi, ecc., e spero che l'eventuale Sig. Dio sarà così misericordioso da non prendersela con me se la mia opinione è sbagliata. Per questo motivo mi andrebbe anche bene se le bocciature non ci fossero proprio, in questo come nell'altro mondo. In fondo in fondo, forse, la Colpa è di nessuno.

Però a scuola noi siamo "formativi", non "sommativi". Il nostro problema è quello di far funzionare bene le cose, non di premiare e punire alla fine di un percorso, e allora il quotidiano "perdono della Colpa" non necessariamente aiuta.

Anzi, ho il sospetto che più radicalmente cancelliamo il concetto morale di Colpa, più dobbiamo recuperare il concetto laico e funzionale di "responsabilità". La responsabilità non è un concetto morale ma sociale, e viene logicamente prima degli atti, non dopo. L'assunzione di una responsabilità agisce sulle nostre azioni e le determina. Se abbiamo accettato di essere responsabili, il nostro senso del dovere agisce insieme alle nostre passioni, alla ragione, al DNA, alle debolezze, alla società, alle deformazioni che ci hanno dato le nostre esperienze negative e diventa un ingrediente chiave del risultato che realizzeremo. Un ingrediente che non è molto di moda ma che funziona: la volontà di fare bene ci fa fare bene. E allora dobbiamo ricordarcelo (a noi stessi e a vicenda) l'impegno serio in quello che facciamo non è una opzione possibile: è un obbligo.

Questo vale per i ragazzi, perché anche loro non possono pensare, come a volte succede, che "va bene tutto". Vale naturalmente per ogni lavoratore della scuola a partire dal Preside e dalla Segretaria, e vale anche per gli insegnanti che sono responsabili dei risultati che ottengono a scuola di fronte alla società che gli ha affidato il lavoro di insegnare, ed alla società devono rendere conto.

Dobbiamo ancora chiarire quali possano essere gli strumenti per riconoscere la responsabilità. Abbiamo tutti un po' di confusione in testa e la tentazione di remare contro quanto la responsabilità in discussione è la nostra. Ma è abbastanza curioso che nella scuola gli unici che davvero pagano, e spesso duramente, per i propri errori siano solo gli studenti.

 Sembra che in Italia ci sia una scuola in cui hanno bocciato il 73 % degli studenti . Non ho il piacere di conoscere il collega che si è fatto gli scrutini in quella scuola. Anche lui ed i suoi docenti avranno creduto di far bene, ma se il loro mestiere è quello di essere insegnanti e non solo giudici, il fallimento colossale del loro lavoro deve portare il Ministero a tirare le conclusioni. Oppure in Italia si dimettono solo i C.T. della Nazionale?