Wednesday 6 May 2015

Lettera aperta al Presidente del Consiglio

Gentile Presidente,

ieri c'è stato uno sciopero forse più grande di quello che si aspettava.

Non si scoraggi (ma lei non è il tipo da scoraggiarsi). Come lei sa, la ragione spesso non sta da una parte sola; ascolti, rifletta, e poi cerchi di prendere decisioni ragionevoli, che ci garantiscano un po' di efficienza e la possibilità di offrire servizi migliori ai nostri ragazzi. Visti i risultati della scuola italiana nelle ricerche comparate internazionali, direi che ne hanno bisogno. 
Da lei mi aspetto grandi cose...

Sono un Dirigente Scolastico "esperto" (di ruolo come Direttore Didattico a partire dal 1991). In tutti questi anni ho visto la scuola fare molta fatica, cambiare troppo poco e non sempre bene.

Visto che sono stato nella scuola per tanti anni e che mi sono fatto le mie idee, mi permetto di darle tre suggerimenti. Se può ci pensi un attimo.

1. E' ovvio che un sistema in cui gli operatori di un servizio sono anche coloro che fissano gli obiettivi da raggiungere, gli impegni da prendere, le verifiche da fare e le valutazioni da dare, non può funzionare bene. Il Collegio dei Docenti è un organo tecnico, e non può essere l'organismo di governo della scuola. Però non si fidi neanche troppo di noi dirigenti: non siamo meglio degli insegnanti che dirigiamo e siamo altrettanto corporativi. La vera chiave di una buona scuola è il legame con i suoi utenti e con le persone a cui davvero interessa che la scuola funzioni bene. Il potere di assumere decisioni importanti deve essere assegnato all'organo che rappresenta i cittadini: il Consiglio di Istituto.

2. Nella vecchia Riforma Berlinguer c'era un grande sogno pedagogico e sociale che la scuola del tempo aveva bocciato e che, purtroppo, che ci siamo dimenticati: il LICEO PER TUTTI, per superare il nostro sistema che divide a 14 anni i nostri alunni a seconda della loro classe sociale, determinando in gran parte le loro amicizie ed il loro futuro. 

3.  E' ora che la scuola italiana cambi natura e lasci il posto alla scuola europea. Nella vecchia Riforma Berlinguer c'era almeno il tentativo di riformulare le campate della nostra struttura scolastica, e di rendere il nostro sistema formativo meno dissimile da quello della maggior parte degli PAESI europei anticipando ai 18 anni la conclusione della scuola. Non bastava, ma era già qualcosa.

La ringrazio per l'attenzione.

Vittore Pecchini

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